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6 luglio 2012

una boccata d'Aria fresca

ebbene sì, ci sono tornata. tornata a baciare Firenze, la sua arte, la sua ospitalità, le sue bontà.
tornata in quel luogo così incantevole e così accogliente, per completare il percorso di sapori intrapreso qualche tempo fa quando ero un po' troppo di fretta. e ve ne riparlo anche questa volta.
Ora d'Aria è così, un angolo di delizia in cui essere coccolati è consuetudine sì, ma con discrezione. Un luogo di prelibatezze che vi terrà intrappolati tra le gabbie della sua piacevolezza (come quella che trovate all'ingresso) http://www.oradariaristorante.com/
Marco Stabile, fresco della prima stella Michelin e già facente parte dei Jeunes Restaurateurs, parte da quella che è una tradizione di famiglia, le 'ricette della nonna' - e non tanto per dire - per sfociare in una perfetta combinazione tra arte visiva, del palato e del cuore. (e complimenti alla nonna)


La mia cena è stata un climax ascendente di appagamento -le mie papille ringraziano ancora- tra entrées gentilmente offerte dallo chef 


crema di patate con rapa rossa e polvere di liquirizia


uovo pochè con bottarga di muggine e crescione su pomodoro freddo e olio al basilico

e l'imbarazzo della scelta tra piatti come 'maialino morbido croccante, salsa di aglio e lavanda e bietoline alla senape nera' o 'pappardella al ragù di finocchiona con fonduta di cipollotto al Vin Santo' e dovessi dirli tutti inizierei a piangere dall'acquolina.


io che ormai sono un po' fissata, me ne rendo conto, ho optato per il mio amato piccione, decretandolo poi piatto vincente assoluto della cena


su una mostarda di peperoni e ginger abbiamo 3 diverse cotture di 3 diverse parti del volatile, con una quenelle di crema di patate. superba la croccantezza della coscetta e l'avvolgenza del cibreo. ottima (neanche a dirlo) la cottura del petto.


a parte un bicchiere di sangiovese con cui ho voluto assaporare questo secondo piatto, la cena è stata accompagnata da un bianco friulano. Vitovska della famiglia Skerk, è un vino molto fine ed asciutto che risente di tutta la personalità di quello che è il paesaggio del Carso.


In conclusione una prelibatezza al cioccolato, così perché non si finisce mai di essere viziati, sottoforma di torta di ganache realizzata dalle promettenti mani di Andrea, il giovane pasticcere che trovate sorridente in cucina alla vostra destra appena entrate.


Sarò anche di parte, ma a chiunque volesse passare una serata speciale in quel di Firenze non esiterei un minuto a consigliare questo posto, che trovate in via dei Georgofili 11, accolti dal sommelier Federico in tutta la sua simpatia e da tutto lo staff pronto ad accontentarvi.




...in un viaggio seppur breve fatto di lunghe camminate, male ai piedi, caldo, soddisfazioni, fame, gusto, zanzare, treni persi, valigie da rifare, sorrisi e conoscenze, quello che conta è la voglia di scoprire. per non restare mai fermi, per non restare mai ad occhi chiusi, per condividere, per essere.


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