Traduci/Translate

8 aprile 2012

Cominciamo così..

..nel giorno di PASQUA. siete già pieni eh? in realtà c'è chi a quest'ora ha ancora le mani nell'agnello. e chi, in preda a un dopo sbornia, a tavola non ci si è mai seduto. Beh, la mia 'tradizione familiare' non prevede grandi pranzi solitamente e questo è molto apprezzato dal mio lato salutista. Il lato mangereccio, ossia il restante 75% della mia persona, apprezza un po' meno.
Ma bando alle ciance! In questo blog avrete il piacere (e lo avrete) di trovare spunti per le vostre ricette, conoscere interessanti locali dove poter deliziare i vostri palati e magari ogni tanto farvi anche due risate.


Non ho intenzione di dirvi che cos'ho mangiato oggi a pranzo, ma in che luogo incantevole mi sia recata ieri a cena. Siamo nella mia città natale, Chiavari (per chi non lo sapesse distiamo 40km da Genova), il ristorante è piuttosto rinomato in città e conosciuto anche dai principali esponenti delle guide ristoratrici italiane.
L'atmosfera di Vino&Cucina  ( http://www.beremangiare.it/vinocucina/ )  è percepibile appena si entra: pochi tavoli, musica jazz in sottofondo, luci fioche, libri e tante, tante bottiglie di vino. I due conduttori sono rispettivamente un cuoco e un sommelier, il quale si occupa della sala.
La cena è cominciata in un clima di totale rilassatezza con un paio di bruschette all'olio d'oliva (ligure, orgoglio regionale) e rosmarino. Il menù cerca di mantenere una linea leggera, le pietanze non sono eccessivamente cariche caloricamente parlando e le porzioni adeguate; si basa molto su prodotti reperibili in loco giornalmente, vale a dire pesce freschissimo! Ho notato anche la presenza di un piatto vegetariano a base di seitan, cosa assai rara. Piatti forti della serata sicuramente Polpo arrostito su crema di carciofi e crostone di polenta e Farrotto (ossia un risotto di farro) con anatra e aceto balsamico.
Ad accompagnare i nostri piatti un Baccabianca del 2004, scelta nuova dimostratasi interessante: potremmo definirlo un rosso travestito di bianco o viceversa. Vino color oro non filtrato e nel quale vengono usati unicamente lieviti indigeni (ossia quelli depositati da Madre Natura in persona sulle bucce d'uva).
L'approccio iniziale può risultare un po' difficile, specialmente all'olfatto, ma successivamente la sensazione al palato è estremamente piacevole.
Ovviamente le interessantissime nozioni a riguardo ci sono state fornite da quel bravo omino del cammelier (vogliate concedermi questa crasi tra cameriere e sommelier).
Allego le foto dei due piatti sopracitati, gustateli con gli occhi se riuscite :)




Nessun commento:

Posta un commento