Traduci/Translate

31 agosto 2012

Ma quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così…


Se siete attratti dalla vera Genova, quella che racchiude il racconto del suo passato, quella delle stradine intricate ed i tetti d’ardesia, beh allora non potete non avventurarvi tra i vicoli del centro storico.
ovviamente facendo attenzione ad imboccare quelli ‘giusti’: negli anni, purtroppo, si sta assistendo ad un vero e proprio degrado di alcune zone meravigliose che fino a qualche tempo fa erano l’emblema della città, conosciuta dappertutto per le sue caratteristiche vie di pescatori, di panni stesi alle finestre e di prostitute cantate da De Andrè, quelle in cui promiscuità era sinonimo di indecenza, ma anche di trasformazione. La signora del mare, la Superba fin dai tempi di Petrarca, la città che ha dato i natali a centinaia di illustri personaggi storici e contemporanei, patria dei jeans, del pesto e patrimonio mondiale dell’umanità dal 2006, Genova è la città che ‘canta, ride, svaria ferrea la sinfonia feconda urgente al mare’ (Dino Campana).

Perciò se vi ritrovate a passeggiare dalle parti di piazza De Ferrari non abbiate timore di inoltrarvi in qualche carugio e andate a cercare piazza San Matteo; lì troverete i palazzi della famiglia Doria risalenti alla seconda metà del 1200 e la chiesa di San Matteo ancora più antica. E non potrete esimervi dall’entrare in quel posticino nascosto proprio lì tra quelle mura: la Buca di San Matteo, ristorante caldo ed accogliente che saprà saziarvi senza troppe pretese. http://www.labucadisanmatteo.it/


Se siete perfezionisti alcune incoerenze potrebbero portarvi a pensare che sia uno di quei posti che mira ad apparire come qualcosa che in realtà non è, per esempio il menù su un cartoncino unto o il frigo a vista nella sala principale.
La bontà della cucina, però, saprà farvi spostare l’attenzione da questi superflui particolari.



Molto buona la tartare di fassone, razza bovina piemontese pregiatissima, alla glassa di aceto balsamico di Modena con scaglie di parmigiano. Solo un po’ troppo pepata secondo il mio gusto personale.


Buoni i ravioli ripieni di branzino con sugo di cozze e vongole e, nota positiva, abbondanti!


Tra i secondi viene fatta una variazione dalla carta in relazione al pescato del giorno ed ecco quindi un filetto di San Pietro in crosta di patate con verdure grigliate, un po’ poco grigliate e un po’ troppo spesse. La cottura del pesce ottima così come la croccantezza delle patate che lo avvolgono.
















Per finire la torta della casa: frutti di bosco e pinoli, molto piacevole.

Al piano inferiore è possibile prenotare una piccola saletta per 2 persone ricavata in un pozzo,molto suggestiva.
Nel complesso una buona cena, in un bel posto, nel centro del cuore pulsante di quella splendida città che è Genova.

Nessun commento:

Posta un commento