Camminare ad un metro da terra, a volte succede.
Ritrovarsi a cantare per strada e scorgere gli sguardi divertiti della gente sull'autobus perché sei appena salita con le cuffie alle orecchie e non ti rendi conto che la tua voce non è solo nella tua testa.
Ogni tanto, anche solo per un giorno, un po' di gioia di vivere entra nella vita di tutti e si fa riconoscere.
Io una ricetta per la felicità non ce l'ho, perché non credo ne esista una universale. Ognuno ha la sua variante e nessuna delle altre sarà mai più buona della propria.
In compenso, però, ho una ricetta semplice e freschissima da proporvi.
Se vi piace il pesce, è arrivato il momento di preparare una tartare di salmone con mela verde e olive taggiasche.
Non fatevi spaventare da questo francesismo, perché 'tartare' altro non significa che tritato, battuto...e chi più ne ha più ne metta. E mi rivolgo proprio a te, sì, tu che mi dici 'ma sì io le leggo le ricette solo che non mi metto a farle, è già tanto se so farmi un piatto di pasta al pesto'.
La leggenda vuole che si chiami così per l'usanza dei guerrieri dell'Asia, chiamati comunemente Tartari, di "macinare" pezzi di carne durante le marce, mettendoli tra la sella e il dorso dei cavalli. Detta così fa anche un po' schifo in effetti.
Beh, per la preparazione avete bisogno di (dosi a occhio, per due persone bastano 200g di salmone)
Ritrovarsi a cantare per strada e scorgere gli sguardi divertiti della gente sull'autobus perché sei appena salita con le cuffie alle orecchie e non ti rendi conto che la tua voce non è solo nella tua testa.
Ogni tanto, anche solo per un giorno, un po' di gioia di vivere entra nella vita di tutti e si fa riconoscere.
Io una ricetta per la felicità non ce l'ho, perché non credo ne esista una universale. Ognuno ha la sua variante e nessuna delle altre sarà mai più buona della propria.
In compenso, però, ho una ricetta semplice e freschissima da proporvi.
Se vi piace il pesce, è arrivato il momento di preparare una tartare di salmone con mela verde e olive taggiasche.
Non fatevi spaventare da questo francesismo, perché 'tartare' altro non significa che tritato, battuto...e chi più ne ha più ne metta. E mi rivolgo proprio a te, sì, tu che mi dici 'ma sì io le leggo le ricette solo che non mi metto a farle, è già tanto se so farmi un piatto di pasta al pesto'.
La leggenda vuole che si chiami così per l'usanza dei guerrieri dell'Asia, chiamati comunemente Tartari, di "macinare" pezzi di carne durante le marce, mettendoli tra la sella e il dorso dei cavalli. Detta così fa anche un po' schifo in effetti.
Beh, per la preparazione avete bisogno di (dosi a occhio, per due persone bastano 200g di salmone)
filetto di salmone
olive taggiasche
mela verde
olio
limone
sale grosso
Non saprei davvero trovare procedimento più semplice, in quanto basta battere i tre ingredienti principali al coltello, sfogando tutta la vostra frustrazione e vi assicuro che è liberatorio.
In una ciotola unire al battuto sale grosso che un po' si scioglierà e un po' resterà piacevolmente sotto ai denti, un'emulsione di olio e limone e lasciare marinare in frigorifero per circa un paio d'ore. Servite utilizzando un coppapasta che vi aiuti a dare la forma e rendere compatta la tartare.
Buona, fresca e giusta per l'imminenza estiva!
oggi non c'è miglior canzone. alla prossima!
oooh *-* una tartare! Che Buona! Ma come si fa se le olive liguri non le hai?
RispondiEliminanon si fa :D
RispondiEliminae pur c'hai ragion!
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