Ma torniamo un attimo a Senigallia.
È
molto difficile a questo punto. Difficile scriverne, difficile descrivere,
difficile capire.
Una
cosa è certa, però: non è vero che le cose semplici sono sempre le migliori.
Siamo sul lungomare di Senigallia, più
precisamente località Marzocca e tra qualche granello di sabbia, il vento che
scompiglia i capelli e la luna che si fa sempre più vivida, ecco che compare la
Madonnina del Pescatore. Ristorante in classifica tra i 100 migliori europei e
tra i 10 ristoranti di pesce migliori in Europa nel 2011, 2 stelle Michelin. http://www.morenocedroni.it/madonnina/main.php
‘Questo posto è il frutto di 28 anni di lavoro’
dice a fine cena quando si trattiene gentilmente con me al tavolo per qualche
minuto ‘ho iniziato facendo pizza e tortellini panna e funghi’ continua Moreno
‘poi ho iniziato a sperimentare e ad inserire sempre nuove proposte fino ad
arrivare a tutto questo’.
E ‘tutto questo’ credo sarebbe il sogno di ogni
chef. Uno dei migliori in Italia, apprezzato oltremodo anche all’estero, membro
dei Jeunes Restaurateurs d’Europe, Cedroni è riuscito a dare quel tocco di
follia (passatemi il termine) ai suoi piatti -per lo più di pesce- che un po’
spiazza e un po’ incuriosisce.
A tal proposito asserisco che dal basso della mia
inesperienza non ritengo che recarmi una sola volta alla Madonnina del
Pescatore sia stata sufficiente per comprendere appieno l’estro.
Quel che mi è chiaro è sicuramente l’approccio ad
ogni tipo di portata: non esistono più gli antipasti, i primi, i dolci…ma ogni
piatto viene trattato allo stesso modo.
La giusta combinazione di consistenze,
l’equilibrio tra la ‘cornice’ e l’elemento che invece risalta, i perfetti
cromatismi e la mescolanza di materie prime talvolta impensabili, creano un
gioco di faticoso intendimento e al contempo straordinaria attrazione.
Non elencherò tutto ciò che ha toccato il mio
tavolo ed il mio palato, ma ciò che reputo degno di una particolare attenzione
(anche se fare una scelta a riguardo non è poi così scontato).
Come entrée arriva questo ‘Americano solido’
ossia
una gelatina al campari e vermouth con una spuma di soda,
ad
accompagnare questo tris di fingerfood a base di alici
da sinistra abbiamo un ‘gommoso’ (molto
ricorrente nella cucina di Cedroni) ricoperto da una sottile panatura, una
crema molto densa (e molto strana) probabilmente dovuta al mascarpone con uovo
di lompo e una nuvoletta fritta con all’interno una quenelle.
Wow.
E
già si capisce che la cena non sarà una passeggiata .
Tra i diversi antipasti provati ho decretato
vincitore –ma poi forse vincitore della cena intera- questa RICCIOLA, salsa di porro e lemon grass, viola del pensiero, gommoso di basilico ed amaranto fritto
qualcosa
di fenomenale, non saprei spiegare quale armonia mi sia esplosa in bocca.
A seguire tra i secondi ecco gli SCAMPI con polenta quindici anni dopo, salsa di cavolo nero e salsiccia
per quanto non abbia percepito troppo la
salsiccia il resto del piatto era veramente interessante. Poi vabè io sono
malata di crostacei quindi…
Arriviamo dunque al dessert : SEDANO RAPA croccante con gianduia e mozzarella, spuma di
nutella e zenzero, gelato al pepe di szechuan
& thè marco polo
il the eccellente. Il dolce
veramente complicato. Non sono rimasta perplessa sulla bontà o l’esecuzione, ma..cioè,
le sfoglie di sedano rapa! ma è solo questione di ‘abitudine’.
Mi sono permessa di
dirlo allo chef, non come una critica –appunto- ma come mio limite di
comprensione. E così sono stata compresa io.
Lo stesso vale per i cioccolatini post-dessert
che vengono serviti su questo mini planisfero
posizionati a seconda della provenienza degli
ingredienti utilizzati per ogni singolo, sui vulcani attivi dei vari
continenti: abbiamo il Giappone con alga, the e wasabi, il Messico con fagioli
e peperoncino, l’Italia con pomodoro e basilico, l’africa con banana tapioca e curry
e Grecia con MASTICE e olive nere. Ragazzi il mastice no, quello no. M’è parso
di mangiare la dentiera di mia nonna.
Non
è certamente un posto che vi consiglio se volete risparmiare, non ve lo
consiglio nemmeno se volete passare una serata senza pensieri, ma lo propongo a
tutti coloro che abbiano voglia di fare un vero e proprio viaggio esotico (e
con questo termine intendo dire originale, sebbene ci siano tanti ingredienti
‘forestieri’) all’interno di una cucina
concettuale che vi lascerà confusi, sbalorditi e anche per questo vi
conquisterà.
Madonnina del pescatore
Via Lungomare Italia, 11 - 60019 Senigallia (An)
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