prima di ripartire ho fatto una breve tappa in un piccolo angolo di mare tra reti, tramontana e pesce fresco.
in uno dei borghi più suggestivi del Tigullio, non lontano da casa mia, c'è questo piccolo scrigno che conserva intatta l'antica tradizione ligure in tutta la sua veridicità.
è vero, non è da me frequentare luoghi simili, ma ogni tanto è anche giusto mettere da parte la ricerca della creatività e del diverso mirando al gusto per l'autentico ed antico sapore piuttosto che allo stupore.
siamo a Cavi di Lavagna, al ristorante Raieu (che significa raviolo per chi non lo sapesse) che porta il soprannome di colui che nel 1962 aprì questo locale insieme alla moglie Maria, attribuitogli 'a causa' (e non con accezione negativa) della sua passione per i suddetti.
qui è possibile gustare i piatti T I P I C I seduti ad un tavolo in perfetto stile marinaro sovrastati da una vecchia e affascinante lampara, magari chiacchierando con la signora Carla, figlia di Raieu.
(e se proprio vogliamo dirlo, questo ristorante lo ha progettato il mio caro nonnino)
si inizia con un antipasto misto composto da acciughe al limone, insalata di totani, scampi crudi con dadolata di pomodoro e cozze ripiene.
in uno dei borghi più suggestivi del Tigullio, non lontano da casa mia, c'è questo piccolo scrigno che conserva intatta l'antica tradizione ligure in tutta la sua veridicità.
è vero, non è da me frequentare luoghi simili, ma ogni tanto è anche giusto mettere da parte la ricerca della creatività e del diverso mirando al gusto per l'autentico ed antico sapore piuttosto che allo stupore.
siamo a Cavi di Lavagna, al ristorante Raieu (che significa raviolo per chi non lo sapesse) che porta il soprannome di colui che nel 1962 aprì questo locale insieme alla moglie Maria, attribuitogli 'a causa' (e non con accezione negativa) della sua passione per i suddetti.
qui è possibile gustare i piatti T I P I C I seduti ad un tavolo in perfetto stile marinaro sovrastati da una vecchia e affascinante lampara, magari chiacchierando con la signora Carla, figlia di Raieu.
(e se proprio vogliamo dirlo, questo ristorante lo ha progettato il mio caro nonnino)
si inizia con un antipasto misto composto da acciughe al limone, insalata di totani, scampi crudi con dadolata di pomodoro e cozze ripiene.
molto piacevole e leggero.
poi è la volta di un buonissimo ed asciutto fritto misto
che in un primo momento non credevo di riuscire a finire e invece...
e non può mancare il piatto forte, cavallo di battaglia di questo posto: la buridda di seppie che, a seconda della stagione, viene fatta con melanzane e zucchine oppure carciofi (come nel mio caso)
in genovese 'buridda' significa spezzettato ed è così che vengono servite le seppie estremamente morbide all'interno di questa sorta di zuppa che si viene a creare amalgamando perfettamente i sapori
si conclude poi con un particolarissimo dessert: un semplice gelato al fiordilatte affogato nell'olio di oliva (e che olio d'oliva...), una cosa da provare!
la spesa non è affatto impegnativa e la pancia può dirsi piena.
se dopo 50 anni esatti è ancora uno dei punti di riferimento per moltissime persone un motivo ci sarà!
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